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Col diabete contro tutti, in bici e nel triathlon: due gare a maggio

Simone alla partenza della granfondo di Reggio Emilia

Simone alla partenza della granfondo di Reggio Emilia

Il diabete: per molti è un handicap, un fattore limitante nella vita quotidiana. Figuriamoci nello sport, ed ancor di più nelle competizioni agonistiche. Ma questo è solo un altro dei tanti pregiudizi che avvolgono il mondo del diabete, con la visione distorta che ne ha la popolazione. Pregiudizi che non risparmiano nemmeno molte fra le stesse persone con diabete, e perfino molti dottori e diabetologi.

Sono pregiudizi, appunto, che vanno sfatati. Ultimamente in molti si danno da fare per combattere questi preconcetti: anche lo sport può contribuire a questo.

Io cerco di sfruttare la mia passione per lo sport, ed in particolare per la bicicletta, per cercare di fare qualcosa di buono, di utile anche per gli altri, supportando la causa del diabete. In questo percorso ho incontrato tante altri atleti con diabete come me, ad esempio i ciclisti di Ciclismo&Diabete.

Ecco cosa mi spinge a gareggiare, oltre alla passione ed alla voglia di divertirmi: la voglia di promuovere la persona con diabete nella società, combattendo i pregiudizi, e migliorando il mio stesso autocontrollo metabolico grazie all’attività fisica.

Il gruppo di ciclisti parte alla granfondo di Reggio Emilia

Il gruppo di ciclisti parte alla granfondo di Reggio Emilia

Domenica 10 maggio ho preso parte alla granfondo ciclistica “La Due Passi Matildica” di Reggio Emilia, tesserato con la squadra UC Ceresarese. Per 118km ho pedalato sotto al sole in mezzo ad altri circa 1500 ciclisti senza diabete, affrontando diverse salite impegnative con un dislivello totale di circa 1000m ed attraversando i paesaggi bellissimi dei castelli della contessa Matilde di Canossa. Il tempo che ho impiegato è stato di 3 ore e 45 minuti per una media di 31km/h. E tutto questo portando sulla maglia le scritte Changing Diabetes, così che tutti potessero vedere che il diabete era in mezzo a loro e gareggiava insieme a loro, toccando con mano la normalità delle persone con diabete. Magari ho anche ispirato altri ciclisti con diabete a venire allo scoperto: alcuni purtroppo nascondo la loro condizione per paura o vergogna.

Simone sul traguardo dopo la corsa del triathlon di Piacenza

Simone sul traguardo dopo la corsa del triathlon di Piacenza

Due settimane di riposo ed allenamento mi hanno portato il 24 maggio a Piacenza, prendendo parte alla gara di triathlon sprint, con i colori del CUS Trento. In successione e con continuità le tre discipline sono state: 750m di nuoto in piscina olimpionica, 20km di bici praticamente pianeggianti e 5km di corsa sotto un sole cocente di mezzogiorno a più di 30 gradi di temperatura. Il tutto in 1 ora e 8 minuti. Anche in questa disciplina, che sembra così estrema e riservata a “super-uomini”, ho voluto portare avanti la mia sfida col diabete.

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Tante attività internazionali per il diabete nell’autunno 2007

Simone Donadello all'ONU a New York per la Giornata Mondiale del Diabete

Simone Donadello all'ONU a New York per la Giornata Mondiale del Diabete

Articolo dei viaggi di Simone Donadello nel 2007 per il diabete

Sono ancora tanti i pregiudizi e le problematiche che avvolgono il diabete: fare un’informazione corretta sensibilizzando l’opinione pubblica è importantissimo. Associazioni, istituzioni, organismi internazionali: tutti si stanno prendendo cura di tale questione, dall’ONU ai governi nazionali. Anche aziende come Novo Nordisk (leader farmaceutica nella produzione dell’insulina a livello mondiale) sono sempre più attente al problema sociale rappresentato dal diabete, che si sta espandendo sempre più in tutto il mondo, assumendo i tratti di una pandemia.

In questo contesto nel 2007 io stesso ho partecipato a parecchie attività nel campo del diabete. Fra di esse c’erano anche diversi eventi importanti a livello internazionale, che mi hanno coinvolto in quanto giovane con diabete, sportivo e membro dello Youth Panel. Ecco le principali attività a cui ho preso parte nella seconda parte dell’anno 2007:

  • la visita presso alcune sedi della Novo Nordisk nel Nord d’Europa, presentando agli addetti ai lavori una esperienza concreta di persona con diabete
  • la partecipazione ad un congresso a Berlino come DAWN Youth Ambassador e testimone dei giovani con diabete all’interno dello studio internazionale DAWN
  • la stesura di un mio articolo da pubblicare in un libro dell’Unicef sul diabete e lo sport, creato per finanziare un progetto a favore dei bambini del Congo
  • la partecipazione alla Giornata Mondiale del Diabete a New York con l’International Youth Panel, in occasione della prima celebrazione relativa all’approvazione della Risoluzione delle Nazioni Unite sul diabete presso la sede dell’ONU, il Palazzo di Vetro
  • l’inaugurazione dell’Italian Youth Panel, progetto analogo a quello internazionale, adattato alla realtà ed ai giovani italiani Continua a leggere ‘Tante attività internazionali per il diabete nell’autunno 2007′

I miei tre messaggi sul diabete

Messaggio nella bottiglia, foto di http://www.flickr.com/photos/funtik/

Ai partecipanti dello Youth Panel Italiano è stato richiesto di scegliere e selezionare tre messaggi personali sul diabete: i propri pensieri sulle priorità che si vogliono comunicare all’opinione pubblica, ed i punti sui quali bisogna agire al più presto.

Ci ho pensato un po’. Questi sono i miei tre messaggi chiave sul diabete, e le loro spiegazioni:

  • Diabete: Lo sport è terapia. Al pari dell’alimentazione e dell’insulina un po’ di sport non deve mai mancare: l’attività fisica è una terapia per il diabete, anche se effettuata “a piccole dosi”. Fare movimento è indispensabile a chiunque per prevenire, curare e migliorare il diabete. Perfino le prestazioni sportive a livello agonistico sono accessibili, anzi rappresentano una “palestra” dove imparare la gestione del proprio diabete.
  • 250 milioni di volte diabete. Col diabete non siamo soli: siamo in tanti nel mondo, sempre di più. Soprattutto nei paesi poveri la situazione è tragica, pensiamo anche a loro. Unendo le forze possiamo aiutare molte persone con diabete. Bisogna fare qualcosa per affrontare questa pandemia. Perché oggi non si deve più morire per il diabete, tutti hanno diritto all’insulina a alle cure indispensabili.
  • Persone col diabete: Non chiamateci malati. Chi ha il diabete non è un invalido, non ha limiti al raggiungimento dei propri obiettivi e sogni, anzi, spesso ha una marcia in più, una forza che spinge ad affrontare meglio le sfide della vita. Quindi non chiamateci “malati” o “diabetici”, ma dateci la dignità di persone col diabete: trasmettiamo questo messaggio positivo a tutti e mettiamo in gioco le nostre potenzialità.

Simone, con l’indispensabile contributo di Cecilia

Riflessioni diabetiche sul mio compleanno

Da oggi l’autore di questo blog (…) ha 21 anni! Insomma, è arrivato anche il mio ventunesimo compleanno, il 3 settembre. Tanti auguri… a me!!! 😉

Torta con candeline, foto di http://www.flickr.com/photos/dee_m

Questo è stato il quarto compleanno passato assieme al diabete. A volte mi chiedo quanto il diabete abbia stravolto la mia vita, ma sinceramente questi ultimi compleanni non mi sembrano troppo diversi da quelli precedenti. In fondo ho trovato la mia serenità, ho mantenuto la normalità.

Prima ho pensato ai tanti commenti che le persone mi fanno quando scoprono che ho il diabete. Discorsi del tipo: “Poverino, allora non puoi più mangiare lo zucchero“, oppure “Quindi se hai il diabete non mangi più la pasta ed i dolci“… Ah?!?! 😯 In fondo non mi stupisco troppo, perché quello che pensavo prima di avere io stesso il diabete non era troppo distante dagli esempi che ho fatto qui sopra. Anzi, forse ero peggio… Non è cattiveria, e non è colpa delle persone stesse se la pensano così. Queste situazioni sono dovute alla mancata informazione fornita dai mezzi di comunicazione alla società, che a volte è addirittura un’informazione scorretta. Per questo credo che sia importante mobilitare l’opinione pubblica, per sfatare i troppi pregiudizi e falsi miti che tuttora rinchiudono le persone con diabete in un angolo, al limite della compassione. Ogni piccolo contributo può essere importante: per questo ho scritto questo articolo.

Ho pensato a queste cose proprio mentre mangiavo la cena del mio compleanno, fatta in casa: mi è venuto da sorridere. Infatti questi pensieri mi hanno divertito, vedendo i piatti che avevo davanti, e quello che stavo mangiando. La pasta, i dolci e tutto il resto certamente non mancavano, ve lo posso assicurare… Anzi! Un pasto decisamente abbondante! 😀

Quindi è giusto sapere che chi ha il diabete di tipo 1 non è sempre limitato nell’alimentazione, non è necessariamente come una persona che si è messa a dieta. Bisogna però essere responsabili, e seguire certe regole:

  • serve moderazione: come in tutte le cose della vita è necessario avere buonsenso
  • bisogna saper calcolare i carboidrati che si mangiano: con semplici calcoli si possono quantificare i principali responsabili della glicemia nell’alimentazione
  • bisogna fare l’insulina appropriata: ogni persona con diabete dovrebbe conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, e da quello calcolare in modo preciso l’insulina necessaria per il pasto, in base ai carboidrati che si mangiano.

In questo modo si può mantenere un buon controllo metabolico, senza rinunciare alle cose buone e dolci della vita, con soddisfazione per il palato.

Capita spesso che chi ha il diabete si ritrova a fare i conti anche con la celiachia, e a dover mangiare quindi alimenti senza glutine, che aggiunge qualche problema in più… Ma questa è un’altra storia. :-)

Oggi è stata proprio una bella giornata. Niente di eclatante, ma un compleanno sereno. Devo ringraziare a tal proposito tutte le persone care, gli amici e la famiglia, che hanno permesso questo: chi mi è stato vicino regalandomi emozioni bellissime, e chi si è ricordato di me anche con un semplice pensiero o un augurio. Grazie!

Inoltre fra un paio di giorni si parte per il Love&Bike Tour… Ormai manca poco! Proprio su questo blog potrete seguire in diretta l’andamento di questa esperienza ciclistica nell’apposita sezione delle notizie. A presto!

Simone